Urania 0989 - Incidente Nel Deserto by Octavia Butler

Urania 0989 - Incidente Nel Deserto by Octavia Butler

autore:Octavia Butler [Butler, Octavia]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Science Fiction, ePub cleanup by Garak V4.7
editore: Mondadori
pubblicato: 1985-02-02T23:00:00+00:00


18

PRESENTE

Keira sapeva certamente quello che voleva.

Temeva che Eli se ne sarebbe andato senza accontentarla perché era giovane e malata. Temeva che volesse limitarsi a stringerle le mani. Ma Eli non dava segno di volersene andare.

— Perché? — le chiese accarezzandole le braccia nelle ampie maniche del caffettano. — Non mi sono mai sforzato tanto di risparmiare qualcuno. Perché fai così?

Il contatto delle mani di lui era piacevole. Non la graffiava, la carezzava dolcemente, e se quello che le aveva detto era vero, anche lui doveva provare lo stesso piacere. Chiuse gli occhi per un momento chiedendosi se lui voleva davvero che rispondesse alla sua domanda. Ne dubitava.

— Non volevo restare sola — disse, il che in fondo era vero. — E tu, perché non hai lasciato che quel Kaneshiro venisse da me, visto che mi aveva scelto?

Eli s'incupì e le strinse forte le braccia. Lei sorrise. — Voglio rispondere sinceramente alla tua domanda.

Lo strinse a sé, poi si staccò, sfuggendo alla sua stretta. Eli serrò i pugni e fece un passo avanti. — Aspetta — gli disse lei. — Solo un momento. Resisti per un momento intanto che te lo dico.

Lui non si mosse.

Keira trasse un profondo respiro e lo guardò negli occhi. — Credo... — cominciò, per subito correggersi: — so che uno dei motivi per cui ti desidero è che sto... morendo. Ma è proprio te che voglio. Non solo un corpo che mi dia calore. Prima di te non ho mai desiderato nessuno. C'è stato qualcuno che mi voleva, anche dopo che mi sono ammalata, ma io non ho mai... Credevo che non avrei mai... — Tacque, incapace di concludere, già pentita di aver parlato. Ma, per lo meno, Eli non rise.

— Sì, tu potresti morire — convenne. Ma non pareva persuaso. — Stephen Kaneshiro ha bisogno di una donna più sana. Io invece... io ti volevo per me.

Lei emise il respiro che non si era accorta di trattenere e cercò di abbracciarlo. Ma Eli allungò una mano per impedirglielo. — Aspetta un momento — le disse. — Credo di doverti dire un paio di cose. Voglio che tu mi conosca. Dio sa perché. Per me è sempre stato meglio che la gente non mi conoscesse troppo presto.

— So perché — mormorò lei.

Non riuscendo più a trattenersi, Eli le prese la mano.

— Tu hai un figlio — disse Keira. — Chi è la madre?

— Meda.

— Meda?

— Abbiamo due figli.

— Allora siete sposati?

Lui sorrise. — Non formalmente. Inoltre ho quattro figli con altre donne. Lei lo guardò, dapprima sorpresa, poi pensando a quello che sua madre avrebbe detto di lui. — Ho sentito di uomini che... che fanno queste cose.

— E tua madre ti ha raccomandato di stare alla larga da simili topi di fogna, non è vero? — ribatté lui con un amaro sorriso.

— Più o meno. — Tuttavia Keira non ritrasse la mano che lui stringeva. Sei figli da diverse donne. Buon Dio! — Perché? — chiese.

— Le donne giovani sopravvivono. Oggi abbiamo lo stesso numero di uomini e di donne, a parte Kaneshiro, che è l'unico scapolo.



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